Che cos’ è il Male? Male è zona vuota o oscura, male è dolore, ansia, paura, attacchi di panico, terrore, depressione, ma anche una massa poco definita, molto vischiosa, di pericolo collettivo, innescata proprio dal collettivo stesso.

Male è una minaccia, imprecisa ed improvvisa, simile ad un uragano, capace di distruzione. Male, però, è anche xenofobia, alterismo, contrapposizione fra “noi” e gli “altri”, distinzione che etichetta in buoni e cattivi, qualcosa che, paradossalmente, in tempi moderni, si impregna di un certo atavismo lombrosiano. Male è anche anomalia del sistema empatico, come dimostrano studi scientifici che, accostando la criminologia alle neuroscienze, indagano sulle radici della crudeltà umana, concentrandosi sul concetto di εμπάθεια, coscienza, libero arbitrio, morale, toccando anche tematiche molto legate all’etica come il disgusto, in un viaggio affascinante tra le milioni di lampadine neuronali che rappresentano una galassia del nostro cervello: mille trecento cinquanta grammi di sostanza gelatinosa che nasconde un infinito di possibilità in interazione con l’ambiente. Tra queste un uomo qualunque, il Sig. Nessuno, che ha tutt’altro che le caratteristiche descritte da Hanna Arendt a proposito di Eichmann: un potenziale zero negativo, come afferma Baron-Cohen, un mostro nascosto dalla sua apparente banalità. In ognuno di noi è possibile riscontrare una tale malvagia potenzialità? Il male del Sig. Nessuno non sembra essere una realtà così distante dalla nostra vita di tutti i giorni.

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