La grande bellezza. La meraviglia dell’imperfezione

De gustibus non disputandum est, o Non è bello ciò che bello, ma è bello ciò che piace, o ancora La bellezza è negli occhi di chi guarda.. tutte frasi che sicuramente si avrà avuto modo di ascoltare o ripetere più volte, non sempre con la consapevolezza dell’importante intuizione della soggettività della percezione estetica, ossia della possibilità che il bello non sia necessariamente universale, ma che possa variare, a seconda della sensibilità di ognuno.

Che cos’è la bellezza?

  Un concetto che sconvolge le menti di tutti proprio per il suo essere sfuggente e inafferrabile.

De gustibus non disputandum est, così esponeva Giulio Cesare, o Non è bello ciò che bello, ma è bello ciò che piace, risuona un famoso proverbio. L’inglese David Hume afferma: La bellezza delle cose esiste nella mente di chi le contempla che è il corrispettivo di La bellezza è negli occhi di chi guarda, tutte frasi che sicuramente si avrà avuto modo di ascoltare o ripetere più volte, non sempre con la consapevolezza dell’importante intuizione della soggettività della percezione estetica, ossia della possibilità che il bello non sia necessariamente universale, ma che possa variare, a seconda della sensibilità e del gusto di ognuno.

Un’intuizione non certo banale, se si considera che nella storia, a partire dagli autori e pensatori più antichi, si poneva tale concetto in una prospettiva assolutamente esterna all’osservatore, cercandone un’ambiziosa oggettività, proprio per la necessità di poterla definire: tutto ciò che non contiene una de-limitazione si perde nel concetto di infinito che può spaventare, che può far sentire l’essere umano troppo piccolo e troppo fragile, che può trascinarlo al di fuori della possibilità di calcolo, di previsione, di esattezza, di verifica empirica che tanto lo rassicura e lo placa.

Ma il termine estetica che significato assume? Etimologicamente deriva dal greco αισθησις, ossia, percezione, sensazione, facoltà di sentire e si riferisce ad un processo altamente complesso che unisce la nostra percezione, come esperienza di elaborazione rispetto alle caratteristiche formali di un oggetto ad una di ordine superiore che ingloba conoscenza, expertise, vissuto emozionale, caratteristiche temperamentali e tratti di personalità. Un’esperienza estetica cattura la nostra attenzione e ci induce a provare emozioni di diverso tipo, non sempre spiegabili. Un’opera d’arte, ad esempio, ci attrae non solo e non sempre per la sua conformazione, ma perché innesca stati d’animo differenti, coinvolgendo totalmente e stimolando il nostro pensiero e la nostra immaginazione.

Il primo a contemplare una visione estetico-matematica del concetto di bellezza fu Pitagora, mettendo in evidenza che l’esistenza di tutte le cose si rispecchia nel loro ordine, ordine che segue le leggi matematiche che ne esaltano la concordanza e, dunque, la bellezza. Platone, riprendendo il pensiero della scuola pitagorica, parte da questa idea di armonia per arrivare a concepire il bello come qualcosa che è direttamente correlato al bene, non appartenente all’arte ma all’eros, ossia all’amore che ha diversi gradi di esistenza, come ben afferma nel Simposio, attraverso le parole della sacerdotessa Diotima, da quello più basso, ossia quello fisico, per passare all’amore per il bene e la giustizia, per le scienze, fino ad arrivare a quell’idea più assoluta e trascendente di bellezza: “Come procedendo per gradini, da un solo corpo bello a due, e da due a tutti i corpi belli, e da tutti i corpi belli alle belle attività umane, e da queste alle belle conoscenze, e dalle conoscenze procedere fino a che non si pervenga a quella conoscenza che è conoscenza di null’altro se non del Bello stesso, e così, giungendo al termine, conoscere ciò che è il bello in sé“. Una visione altamente romantica dell’uomo, attratto da questo desiderio naturale di tutto ciò che è bello, una sorta di magnete che lo riconduce ad un corpo armonico, ad uno sguardo penetrante, ma anche ad un tramonto sul mare, ad un arcobaleno, ad un cielo stellato.

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